IL PERSONAL BRANDING E LA SUA IMPORTANZA NEL MONDO DEL LAVORO
Il web è diventato lo strumento più efficace per mettersi in mostra, trovare lavoro e cercare professionisti.
Il personal branding. Qual è la sua importanza nel web?
L’imprenditore sceglie sul web i migliori professionisti presenti sul mercato, il disoccupato cerca online un occupazione sicura, il libero professionista naviga sui portali dedicati ai freelance per trovare nuove collaborazioni.
Le dinamiche del lavoro sono rimaste le stesse: il lavoro si cerca con il passaparola, rispondendo ad annunci, contattando direttamente le aziende.
Quello che cambia nel lavoro è lo strumento con cui lo si cerca.
La ricerca di un lavoro, oggi, non può più essere passiva, deve essere pro-attiva.
Qualche anno fa trovare un lavoro era abbastanza semplice, serviva buona volontà, buone conoscenze, inviare qualche curriculum ed aspettare: un lavoro prima o poi sarebbe arrivato.
Il mondo del lavoro però, nel 2016, è cambiato.
Nessun imprenditore vuole accollarsi i costi di un dipendente mentre un lavoratore è disposto a muoversi solo per un rapporto stabile, sicuro e duraturo.
Mettere d’accordo le due parti è diventato un miraggio.
L’imprenditore si lamenta che i dipendenti non producono profitto, i lavoratori si lamentano perché sono troppo stressati, lavorano troppo e non hanno tutele.
Il risultato di tutto questo è sotto gli occhi di tutti: un trentenne è fortunato se riesce a portare a casa un tirocinio a 450 euro al mese.
Le condizioni di lavoro sono deprimenti.
L’Italia è diventato un paese per vecchi, i giovani non hanno stimoli, possibilità e non vedono futuro. Il paese non ha una strategia a lungo termine.
Ma a pensare negativo non si risolve niente.
Vi sembrerà strano, ma in questo contesto è possibile per un imprenditore trovare il giusto professionista e per un lavoratore trovare una nuova occupazione.
Ci sono tantissimi nuovi progetti, sono nate innumerevoli Start Up, in Italia c’è voglia di ripartire e c’è bisogno di sviluppo.
E lo sviluppo imprenditoriale parte dalle persone.
Per questo diventa fondamentale il proprio brand.
Si parla spesso di personal branding, ma in sostanza che cos’è?
Ognuno di noi è diventato un azienda: ha un logo (immagine di profilo), una storia (post sul proprio blog e sui propri social), dei potenziali clienti (amici o collegamenti) e una mission (essere soddisfatti della propria condizione sociale).
La riflessione a questo punto è: quanto è importante il personal branding nella ricerca di un lavoro o di un lavoratore?
Pensate a quando qualcuno vi chiama per un colloquio. Qual’è la prima cosa che fate dopo aver fissato l’incontro? Controllate sul web tutte le informazioni e le recensioni che trovate su quell’azienda.
E se siete un imprenditore e sapete che verrà a colloquio una persona, qual è la prima cosa che fate? Curiosate in tutti i social network del candidato per capire chi vi potreste mettervi in casa.
Viene da sé che, sia per l’azienda che per il lavoratore, diventa indispensabile essere in ordine e a posto sul web. Allo stesso modo con cui ci si veste bene per un appuntamento, anche il proprio spazio “social” dev’essere curato al meglio.
Come ci si può comportare per far sì che i migliori professionisti trovino la miglior azienda per le loro caratteristiche e per far sì che le aziende entrino in contatto con le giuste persone?
Mi sento di dire che, dal lato azienda possono essere quattro gli step da tenere in considerazione:
- Recruitment advertising : utilizzare la pubblicità sui social per inserire annunci di lavoro mirati (che arrivino alle giuste persone). Questo aspetto è interessante per mostrare il proprio brand piuttosto che per reclutare direttamente.
- Employer branding: puntare sui punti di forza dell’azienda facendo parlare le persone che ci lavorano, scrivere articoli tecnici o fare video di contenuto sul prodotto/servizio che si vende.
- Individuazione dei candidati passivi: attraverso l’analisi dei social, i recruiter possono cercare personale ricercando attivamente tutte quelle persone valide che non stanno cercando lavoro attivamente.
- Ricerca di informazioni sul candidato: come già detto, i social permettono di acquisire notizie sul candidato che si colloquierà (che contatti frequenta, che tipo di idee ha, se posta contenuti inappropriati).
Da parte sua il candidato deve invece gestire in modo efficace la propria immagine online, valutando bene i contenuti da pubblicare e quelli da evitare.
Per sfruttare al meglio le occasioni offerte dal web recruiting, un lavoratore a mio avviso dovrebbe:
- Svolgere una buona azione di personal branding
- Tenere costantemente aggiornato il cv in rete
- Completare il profilo Linkedin facendo uso di parole chiave per aumentare così la probabilità di essere trovato.
- Essere attivo, intraprendente senza aspettare che qualcuno lo chiami.
Ecco il link all’articolo su Linkedin Pulse.
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