ESEGESI
Lo scrittore che non scrive ha poco senso di esistere.
Se non metti su carta i tuoi pensieri, se non sfoghi il tuo essere, se non fai quello di cui sei capace, allora perché vivi?
Perché ti illudi che il tuo lavoro sia quello che sei?
Il tuo essere è relativo a ciò che ti piace, a come ti poni di fronte alla vita, a cosa ti aspetti da te stesso. Se ti lasci soggiogare da quello che dicono gli altri, se ti lasci sfuggire i tuoi sogni (perché è così che si dovrebbe fare) se lasci che il dovere superi il piacere, allora hai sbagliato.
Non è la vita che ti deve centrifugare, ma sei tu e solo tu la girandola che sceglie che giro fare, con che intensità ruotare e che direzione prendere…
E’ sempre così.
Per questo motivo ti devi svegliare presto se adori l’alba e rincasare tardi se ti piace il tramonto.
Se snaturi quello che sei, allora muori. E se impari a snaturarti dopo non di torna più indietro.
Per questo è importante abituarsi ad essere sé stessi.
Anche se questo significa appoggiarsi ad un palo per osservare la natura.
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