Il mondo del lavoro sta cambiando velocemente e i cambiamenti sono sotto gli occhi di tutti.
Una volta durante i colloqui le persone che avevano cambiato due lavori nella loro vita erano considerati come dei poco di buono, ora avere più esperienze è una qualità.
Mi permetto di dire la mia sul mondo del lavoro in seguito ad alcuni incontri a cui ho assistito ma soprattutto dopo aver studiato per almeno un anno le dinamiche del mondo del lavoro nel 2016.
Provo a dividere le mie considerazioni in punti.
1 – LE STRUTTURE FISICHE (GLI UFFICI)
Con l’avvento delle nuove tecnologie il lavoro sta diventando sempre più digitale e smart, la fisicità dell’ufficio perde importanza, il rischio diventa quello di rimanere in ufficio troppo a lungo distraendosi. La possibilità di lavorare da casa diventa reale, ma anche qui lavorare solo da casa, senza il controllo di colleghi e “capi” diventa un arma a doppio taglio, ogni giorno si fa qualcosa in meno e si arriva a fine mese tirando le somme con il risultato di non aver prodotto nulla.
Soprattutto in Italia il mondo del lavoro è destinato ad essere un ibrido tra ufficio e casa.
Sono cambiate tanto anche le dinamiche gerarchiche i modelli nati e cresciuti durante la rivoluzione industriale, quando le aziende fondavano il proprio successo su scale gerarchiche verticali ben definite. Il mondo è cambiato, non viviamo più in un epoca industriale, siamo dentro l’era digitale.
E l’era digitale è l’era nella quale le competenze devono essere sempre più diversificate, ogni lavoratore deve sapere di tutto un po’ ed essere intercambiabile, pronto a fare tutto ciò che serve in azienda. La carriera si fa con le competenze, con l’interdisciplinarità all’interno di ambienti di lavoro sempre più collaborativi e flessibili.
Il luogo di lavoro sta diventando sempre più il centro della vita dei lavoratori, da una parte i titolari d’azienda chiedono sempre di più ai propri dipendenti (sia in termini di risultati che in termini di impegno) d’altra parte i dipendenti chiedono sempre più tutele e sicurezze. Questo mondo è finito, e le tutele che chiedono i dipendenti non sono più ammissibili.
Serve una mentalità imprenditoriale anche da parte dei dipendenti che devono diventare sempre più indispensabili per l’azienda, ma anche sempre più autonomi.
Un dipendente deve ormai pensare e ad agire come un imprenditore, assumendosi rischi e assumendosi le proprie responsabilità. D’altra parte però gli imprenditori devono fornire loro un luogo di lavoro vivibile, bello e stimolante.
2 – L’AUTOMATIZZAZIONE (LAVOREREMO INSIEME AI ROBOT)
Sembrerà fantascienza, ma la tecnologia, che ha cambiato il nostro modo di vivere, ci rende sempre più schiavi della tecnologia. Deleghiamo i processi ai computer e ai robot che, piano piano, ci ruberanno il posto di lavoro.
L’automazione nel mondo del lavoro è sempre più diffusa. Pensate a quando andiamo a fare la spesa e saltiamo la fila alle casse bippando in autonomia i prodotti, pensiamo ai caselli autostradali dove inseriamo da soli le monete, pensiamo a quando facciamo benzina…
Si perde sempre di più il contatto umano e si perdono quelle professioni una volta indispensabili. Chi parla più con un cassiere di banca ora che c’è l’home banking?
L’automazione nei luoghi di lavoro è destinata ad aumentare a un ritmo senza precedenti.
Gli esperti americani dicono che, entro il 2025, i robot potrebbero mettere a repentaglio all’incirca tra i 40 e i 75 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo.
E questo capita sia in tante aree di lavoro manuale che nel mondo dei colletti bianchi che nel mondo della finanza.
Si torna sempre al discorso iniziale. Servono lavoratori speciali, che non si limitino a fare il proprio dovere fino alle 17.30, servono persone eccezionali in grado di pensare e trovare nuove metodologie per raggiungere l’eccellenza nel lavoro. Si apriranno quindi sempre più voragini tra lavoratori eccellenti (di serie A) e lavoratori di serie B, che faticheranno ogni giorno per trovare una nuova occupazione.
3 – IL LAVORO IN CLOUD
Stanno spuntando sempre di più portali e siti web con offerte di lavoro, i datori di lavoro si mettono in contatto autonomamente con i liberi professionisti di tutto il mondo che competono per collaborazioni a progetto.
Saremmo tutti dei piccoli imprenditori che collaborano insieme? Potrebbe essere…
Delegare a professionisti alcuni progetti è vitale per un azienda che vuole tenere i costi contenuti a fronte di un elevata professionalità (si pensi solo al tempo necessario per formare una persona).
Il fatto del cloud si allaccia allo smart working e al lavoro da casa, sempre più possibile grazie alle nuove tecnologie che permettono di avere l’ufficio in casa.
Gli ultimi cinque anni hanno visto una moltiplicazione di queste piattaforme online che invitano i professionisti a presentare un’offerta per ogni attività. Il mercato si sta evolvendo così rapidamente che è difficile da definire esattamente quante persone utilizzano questi siti in tutto il mondo, si stima che entro il 2025 circa 540 milioni di lavoratori useranno queste piattaforme per trovare lavoro.
Per i datori di lavoro queste modalità diventano oro dato che non ci sarà più bisogno di pagare le spese di vacanza o di malattia.
La fregatura è comunque sempre dietro l’angolo e, soprattutto nell’ambito informatico, il rischio è quello di innescare una “corsa verso il basso”, con i lavoratori a Mumbai o Manila in grado di minare i loro coetanei a Ginevra o Londra, grazie ai loro costi di vita più bassi. Questo è il motivo che porta molti lavoratori europei a diventare e aspirare al nomadismo digitale, lavorando da qualsiasi angolo remoto del globo, abbassando i costi di gestione e di vita.
I lavoratori non sono più disposti a lavorare dalle 9 del mattino alle 17 del pomeriggio in un ufficio, anche perché il mondo d’oggi chiede obiettivi e risultati. Si cerca un lavoro sempre più flessibile sia in termini di ore che di luogo.
4 – IL MONITORAGGIO DEI PROPRI DIPENDENTI
Sempre pensando all’automatizzazione, è diventato sempre più facile per un datore di lavoro misurare e monitorare le prestazioni del proprio team. Con le tecnologie emergenti, le aziende possono monitorare e sapere in real time cosa stanno facendo i dipendenti.
Addirittura Amazon, chiede ai propri lavoratori di dare dei feedback online ai propri colleghi.
Il benessere per un lavoratore è la chiave per produrre sempre di più in azienda, ci sono più di 10.000 aziende in tutto il mondo che hanno offerto ai propri dipendenti corsi di fitness dedicati ai lavoratori.
Mens sana in corpore sano si diceva e il mondo del lavoro attuale ha bisogno di avere lavoratori sani e fisicamente preparati, lo sport aiuta a superare e liberare lo stress e la velocità con cui il mondo del lavoro di oggi chiede risultati.
5 – LA FINE DELL’ETA’ PENSIONISTICA
Ormai è un ritornello che si sente spesso. I soldi sono finiti e io personalmente non ho più voglia di aspettare i 75 anni per ritirarmi e andare in pensione. A quell’età se non sono morto poco ci manca.
E’ necessario vivere la vita adesso che siamo giovani, considerando che rimanere nel mondo del lavoro oltre i 65 è una prospettiva inquietante.
L’unica cosa che ci resta da fare è studiare e formarci in continuazione, non porsi limiti, mettersi in proprio e diventare indispensabili.
Ecco il mio intervento completo al tavolo del lavoro di Rimini.
Ed ecco il link su Linkedin Pulse dove ho inserito l’articolo.
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