PAROS – UN ESPERIMENTO PER IL FUTURO
Riparto nuovamente, questa volta per soli dieci giorni, seguendo la masnada turistica e fermandomi a Paros. Scelta non del tutto casuale, dato che è un primo mini esperimento per capire se è possibile conciliare impegni di lavoro con il viaggio.
E’ chiaro che, dato il tempo e la natura ristretta del viaggio, dovrei considerarmi in vacanza.
Tuttavia mi piace pensare che potrebbe essere un primo step per la mia professione del futuro. In fondo quello che penso è che, con un computer e una connessione internet, nel 2015 il lavoro non può essere necessariamente una ristrettezza d’ufficio.
Paros arriva anche a causa del Meltemi, vento stagionale greco che può permettermi di veleggiare con il mio kite.
Sono arrivato venerdì 31 Luglio, dopo un viaggio che neanche per arrivare in australia, sono infatti partito da Rimini con il treno alle 3.30 del mattino per arrivare nell’isola di Paros alle 23.00.
In mezzo diversi spostamenti (treno, autobus, aereo, ancora autobus, traghetto, minivan). Dopo una breve sortita notturna mi sono svegliato sabato 1 agosto di buon ora, recandomi prima a fare qualche foto nella cittadina di Parokia. Ho poi affittato uno scooter, una magnifico cinquantino Kimko che lanciato a tutta birra riesce a segnare punte di 30 – 35 km/h.
Mi piace pensarmi come un ciclista motorizzato. Dopo aver noleggiato il mezzo sono subito andato a Pounta, spot ben attrezzato per il kite e li mi sono fermato fino alle 5 del pomeriggio in una lunga session di kite con una disavventura in mezzo.
Lo spot è tra due isole molto vicine, Paros e Antiparos, distanti circa un chilometro e mezzo. E’ possibile anche passare da un isola all’altra.
Ebbene ad un certo punto ho esagerato con i numeri e mi sono invrucchiato a metà tra le due isole. Dopo qualche minuto si presenta l’omino del rescue, che subito mi si affianca e mi chiede: – Ti serve un passaggio? – Io gli rispondo – Ti ringrazio ma non ti preoccupare, ce la faccio -, lui continua dicendomi – Non so se hai già pagato il rescue, altrimenti sono fifteen euro – ci penso su e dico, vabbé, per quindici euro ok. Ma appena gli dico che è ok per quindici euro mi fa – No, non fifteen, fifty -.
Cinquanta euro.
– Nuoto! –
A quel punto mi sono preso l’attrezzatura e mi sono fatto una bella mezzora di nuoto per tornare a riva.
Alle 5 ho preso il traghettino per Antiparos e mi sono fatto un altra breve session di kite in un posto molto meno ventoso ma in uno spot che sembrava una piscina, molto bello. All’orario aperitivo sono rimasto nella cittadina di Antiparos, un gioiellino pieno di bar e ristoranti.
In seconda serata invece sono andato ad inserirmi nella movida di Noussa, una località a ridosso del porto con un delirio di gente stipata tra i locali. Per non essere da meno ho ordinato un bel mojito, ma dopo aver pagato 9 euro per il drink, che tra l’altro era anche imbevibile, ho pensato bene di tornare a riposarmi a letto.
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