IL CAMMINATORE
Era una vita che camminava, ma in quel preciso istante si accorse di non riuscire più a sentire il rumore dei suoi passi.
Aveva iniziato a camminare che era bambino, ma a quell’età i suoi passi erano goffi, scoordinati.
Quando iniziò a crescere e a camminare con il busto eretto i suoi passi si fecero sempre più regolari, ma nonostante tutto ancora incerti.
Passò la sua vita a camminare, senza un obbiettivo preciso da inseguire né una meta da raggiungere; nell’adolescenza i suoi passi divennero pesanti, rumorosi e nei suoi piedi iniziarono a formarsi fastidiose vesciche.
Non aveva ancora capito quale strada seguire, da ragazzo la sua camminata divenne veloce e nervosa e la sua mente impaziente di capire.
Sbagliò strada innumerevoli volte, ma altrettante volte imboccò il vialotto giusto.
Finché un giorno, correndo verso una terra lontana che gli sembrava il punto di arrivo, si accorse che ciò che stava cercando non si trovava lì, perciò, per la prima volta, si fermò.
Era il primo momento dalla sua nascita in cui non stava camminando. Nella sua mente nacque la consapevolezza che quello che stava cercando da
una vita ce l’aveva a casa sua.
A quel punto decise di tornare indietro. Si accorse che aveva camminato a lungo e che si trovava lontano dal punto di partenza, da solo in un luogo a lui del tutto sconosciuto.
Si incamminò verso casa, senza sapere quale strada seguire, ciò nonostante sempre camminando; i suoi passi, prima rumorosi, iniziarono ad essere sempre più leggeri; sapeva che d’ora in poi sarebbe riuscito ad indirizzare i suoi passi grazie alla sua consapevolezza, e si ritrovò dopo un lungo lasso di tempo, che poteva essere un anno come ventisette anni, a non riuscire più a sentire il rumore dei suoi passi.
Aveva capito come ascoltare il suo cuore, che gli aveva ormai insegnato le tecniche base per volare.
Bellissimo questo!!!…a quando il tuo primo romanzo?!?