LA TRANQUILLITA’ DEL GUERRIERO
La tranquillità del guerriero nasce, cresce e si alimenta all’interno di lui stesso.
E’ una tranquillità pacata, leggera, definibile.
Non è un punto d’arrivo, bensì uno stato di leggerezza e suprema positività.
E’ silenzio. E’ un silenzio rumoroso, dove i rumori giungono da lontano; a volte talmente smorzati da arrivare lievi all’orecchio.
E’ uno stato mite, né caldo né freddo, dove i colori e le forme sono leggermente annebbiate.
E’ la tranquillità che arriva inevitabile dopo aver combattuto lunghe battaglie, è la tranquillità che nasce solo se si è consapevoli di aver dato tutto, di aver donato il 100 per cento delle proprie forze a favore di una giusta causa.
Il guerriero, durante la battaglia, pensa solo al combattimento, non sa ancora che esitò avrà la battaglia, né quando finirà.
Il guerriero si batte sempre, perché sa che quella è la sua vita.
E’ un predestinato. Ha fatto sempre quello e sa fare quello: combattere.
Affronta innumerevoli battaglie, ogni volta contro un nemico diverso, ogni volta con nuovi stimoli. Ma passa il tempo anche per lui.
Invecchia; nonostante ciò il suo spirito rimarrà sempre lo stesso.
Lui lo sa, ne è consapevole. E’ questa consapevolezza a renderlo tranquillo, a dargli la pace. E’ contentezza.
Perchè lui ha combattuto, ha conosciuto campi di battaglia lontani, si è scontrato con persone di razza e lingue diverse dalle sue.
Anche per questo motivo adesso è tranquillo.
Grazie a questa tranquillità in questo momento può sedersi qualche minuto a riflettere.
Affronterà altre battaglie, ne è sicuro, nuovi nemici lo stanno aspettando , nuove sfide dovrà affrontare.
Ma per adesso non deve temere nulla, è seduto, anche lui per qualche minuto può tendere l’orecchio per ascoltare il suono delle campane.
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