UN PICCOLO CANTASTORIE
Seduto su quello scoglio con la sua inseparabile pipa poteva anche essere scambiato per un marinaio, ma non lo era.
Era un semplice signore seduto su uno scoglio al mare, con un gabbiano a pochi metri da sé e il fragoroso rumore delle onde sotto i suoi piedi.
In meditazione.
La pipa in bocca spenta, finita, ma ancora sulla lingua e nel palato l’acre sapore di tabacco. Luigi si guardò intorno, accorgendosi che intorno a lui non
c’era più nessuno. Non era un marinaio, abbiamo detto, ma un cantastorie.
Ne sapeva a miliardi, per ogni genere di evento Luigi aveva una storia da raccontare.
Era dell’umore giusto quel giorno su quello scoglio e gli era venuta in mente una gran bella storia.
Cavolo come gli sarebbe piaciuto avere anche un solo estraneo di fianco a sé.
Nessun anima viva, solo gabbiani, scogli e mare. Schiuma bianca sotto di sé.
Aveva ancora in tasca quel vecchio e polveroso taccuino e una penna a pensarci bene…
“Bella idea” pensò Luigi, prese carta e penna e iniziò a scrivere.
Una bella storia, di natura e mare. La storia ora era ferma su un foglio, non sarebbe più andata persa.
Una bottiglia, gli serviva solo una bottiglia, per poter racchiudere quella bella storia e inviarla tramite le onde del mare alla cosa che più amava: la natura.
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