RILASSANDOSI CON DIMITRI
Anche quel sabato mattina, Dimitri si svegliò alle 9.30 pronto per andare a bere un cappuccino al bar.
Tutti i sabati si svegliava a quell’ora, il sabato era il suo giorno libero da lavoro, poteva permettersi di svegliarsi con calma e fare colazione al bar.
Tutti gli altri giorni della settimana era costretto a svegliarsi alle 6.15, trasportava e tagliava il legno, un lavoro duro. Quel sabato chissà perché al bar non c’era nessuno con cui parlare, così, dopo colazione, decise di fermarsi mezz’oretta sedendosi su una panchina sul lungomare di Tunisi.
Il tempo era chiaro, soleggiato e caldo, ma non troppo caldo, la temperatura era giusta, adatta a godersi la giornata.
Non si era mai fermato a guardare il mare da solo come quel giorno.
In tutta la sua vita aveva trascorso molte giornate al mare, ma mai da solo osservando la natura.
“Che bei colori” pensò Dimitri, la sua mente iniziò a rilassarsi, i suoi occhi si erano fermati sul blu del mare, sul verde e il marrone sabbia della terra, sul bianco fugace delle onde in lontananza e sui riflessi dorati danzanti sulla superficie del mare.
In lontananza una grossa nave sbuffava fumo nero dal comignolo posto a poppa.
“Chissà come sembra la costa da laggiù” si chiese Dimitri; prima d’ora non aveva mai pensato che da un punto di riferimento (in mezzo al
mare) tutto poteva cambiare.
In fondo la nave, seppur in maniera lenta e stanca, è sempre in movimento, di conseguenza la costa continuerà a cambiare conformazione di continuo.
Si perse tra i suoi pensieri, e quando controllò l’orologio erano già le 11.40.
“Wow è quasi due ore che sono qui, il tempo è passato veloce e non ho fatto niente!”
Ma invece Dimitri qualcosa aveva fatto, aveva osservato per davvero la natura, e aveva capito, seppur solo per qualche ora la potenza ammaliante del mare.
Alle 12.00 tornò a casa, senza pensieri in testa, semplicemente rilassato.
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