L’ALBA DI UN NUOVO GIORNO
Si era incantato e perso tra i pensieri.
Stava ammirando i colori al di fuori del finestrino dell’aereo con cui stava viaggiando.
Il sole stava sorgendo e la visione di quella fantastica alba lo stava ammaliando.
Arancione, rosso spento, da una parte il bianco candido delle nubi, dall’altro l’azzurro del cielo. Un momento di estasi, nella sua testa pensieri gioiosi, felici, antichi.
Michael Campbell, informatico canadese di 37 anni stava viaggiando verso l’Europa per la prima volta nella sua vita.
Si era preso due mesi di tempo dal lavoro, un periodo di aspettativa che gli avrebbe permesso di liberarsi dalle paure del suo matrimonio, un periodo di tempo per lui, per ritrovare le sue radici e per riconquistare la moglie perduta.
La sua mente informatica aveva calcolato tutto: avrebbe costeggiato la costa sud della Spagna per poi attraversare la Francia e finire con un tour enogastronomico in Italia per poi sbarcare in Sicilia a Messina, città natale di sua moglie Assunta, scomparsa da più di un anno.
Quell’alba e quei colori lo stavano ammaliando, gli stavano facendo dimenticare i cattivi pensieri, tutto era meraviglioso dall’alto, e Michael sapeva che quell’alba sarebbe stato un tempo rapido e fugace da assaporare fino all’ultimo se non fosse stato per…
– Quiere algo da comer? – .
– …? Sorry? – rispose quasi confuso Michael, che distolse lo sguardo dal finestrino per rivolgerlo a Miss Ludovica Sanchez, spagnola di 27 anni, un figlio di 2, una taglia di reggiseno tra la seconda e la terza e un viso carino che non accordava con il generoso sedere, poco degno per un hostess della compagnia spagnola “Canarias”.
– Algo da comer… Un postre o tapas? – incalzò Ludovica.
– Uno momento! – disse Michael con uno spagnolo robotico, estraendo dal taschino della sua giacca un piccolo dizionario tascabile giallo e bianco.
Pagina 76… “Bar & Restaurants”.
– Yo quiero… comer tapas… ehm… y beber… ehm… tomar… por mi un… jugo de naria, ehm… narenjia… gracias -.
– Naranja! Vale, que aproveche – replicò l’hostess dalle forme rotondeggianti passando il cabaret al Signor Michael.
Con un gesto celere Michael appoggiò il vassoio sul piccolo tavolino estraibile e rivolse nuovamente lo sguardo al finestrino per non perdersi un attimo di visuale.
Il sole era ormai alto e accecante, luminoso… Michael dovette abbassare il finestrino per la troppa luce.
Era tutto finito, niente più colori soavi, nulla di apprezzabile nè di particolare, il giorno era iniziato, il sole ormai alto.
L’aveva persa, l’alba di un nuovo giorno, il risveglio del sole e dell’anima.
Aveva perso l’ultima occasione di vedere dal vivo e dall’alto il solenne risveglio del più luminoso astro del cielo.
Michael Campbell, informatico canadese di 37 anni morì infatti quel martedì mattina, poche ore dopo lo sbarco in Europa in un terribile incidente stradale sulla statale 88, collegante Madrid con Alicante.
Ludovica Sanchez invece continuò tranquillamente la sua vita, senza mai sapere nulla di quell’incidente
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