IL PRINCIPE D’EGITTO
– Come si apre il mare? – seduto sulla riva orientale dell’isola di Kalom, quel giovane ragazzo si stava interrogando su qualcosa di assurdo che gli avrebbe però salvato la vita.
– Come si apre il mare? – erano ore che fisso con lo sguardo all’orizzonte, Samir, stava cercando di escogitare qualcosa per uscire da quell’incubo.
Si era trovato per caso su quell’isola maledetta infestata da fantasmi e dalle locuste con un maledetto sentimento di sconforto.
Non poteva farci più nulla, con sé non aveva alcun materiale e l’isola su cui si trovava era deserta, sabbiosa e senza alberi.
L’unica alternativa alla morte imminente era l’attraversamento dell’oceano, popolato da feroci squali.
– Come si apre il mare? – allora era l’unica domanda plausibile, era l’unica possibilità reale, l’unico spiraglio per la sopravvivenza.
Samir era concentrato, non poteva arrendersi e sapeva che avrebbe lottato fino alla fine pur di salvarsi.
– Devo fare come il principe d’Egitto… – disse alzandosi in piedi, incamminandosi autoritariamente verso la superficie acquosa.
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