FURTI TOTALI
Fin da piccolo prendeva i soldi e scappava.
Era un ladro, ma non un ladro di quelli teppistelli da scippo, era più un Robin Hood, un ladro gentile, un ladro che non ti assaliva.
Non provava nessun rancore, Nick Seimani quando derubava qualcuno, nella sua testa quella era una pratica buona e giusta.
Più cresceva più quello che rubava erano cose grosse, iniziò ad aprire attività, aziende, società… accumulava capitali e poi via, senza lasciare traccia, lasciando appartamenti sfitti, uffici vuoti, sedi di aziende pieni di mobili.
Era un Robin Hood, ma non rubava ai ricchi per dare ai poveri, rubava indistintamente per arricchire solo sé stesso.
Aveva accumulato così tanta ricchezza che non l’avrebbe mai potuta spendere fino all’eternità.
Passarono gli anni, diventò vecchio e morì.
Ma allo stesso modo con cui rubava denaro, si era auto-rubato la vita, il tempo libero e la possibilità di costruirsi una famiglia.
Dopo cinque anni dalla sua morte nessuno si ricordò mai più di lui e a nessuno venne più in mente di andare a scavare sotto la croce del Monte Giano, luogo nel quale era riposto, all’interno di un forziere ottocentesco, tutto il lavoro svolto per una vita intera.
Mica come Berlusconi che si è fatto costruire un mausoleo sotto la sua villa, dove si farà mettere dopo la sua dipartita