CARTE FRANCESI
Con il suo solito sigaro appoggiato sulle labbra, anche quel pomeriggio il signor Maulpassant si era seduto sul dondolo all’ombra della sua veranda per ammirare la campagna.
Il paesaggio verde lo rinfrancava.
L’odore di campagna spolverava le sue narici, pregne dell’acre puzzo di tabacco.
Vedovo da tre anni e pensionato da sette, Philippe Maulpassant soleva passare le sue monotone giornate in quel modo, osservando e odorando, lasciandosi trasportare dalla mente, filosofeggiando sulla natura e sul mondo.
Viveva da solo in quel paesino isolato nel Nord della Francia, nella più assoluta solitudine, interrotta solamente dalle sporadiche sfide a “Pùgalett”, complesso gioco di carte a tre partecipanti che gli permetteva di mantenere in allenamento la mente.
Giocava sempre con le stesse persone: Monsieur Aragost e le compte Monparnasse.
I tre erano uniti da una morbosa amicizia legata esclusivamente a quel gioco di carte, ma al di fuori di esso non si trovavano d’accordo su nulla.
Monsieur Aragost, nonostante la sua veneranda età, lavorava ancora come consulente finanziario; le compte Monparnasse apparteneva alla destra liberale e aveva idee molto ferree sulla politica; mentre Philippe Maulpassant era diventato ormai un pigro osservatore della campagna.
Sarebbero arrivati alla fine dei loro giorni così, senza più stimoli, aspettando inermi la conclusione di una vita nella quale l’unica valvola di sfogo era un inutile e per nulla emozionante gioco di carte.
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