A PIEDI NUDI SULLA STRADA
Ma a pensarci bene, poi, qual’è il vero inizio del viaggio?
Si parla di inizio del viaggio quando si ha in mano un biglietto?
Oppure il viaggio ha inizio quando un idea si trasforma in certezza, e la località che avevi pensato diventa la reale destinazione?
Se dovessi scegliere un momento distinto da fotografare come effettivo inizio, quale sceglieresti?
Così, senza neanche accorgertene, con tanti quesiti e poche risposte, il viaggio è già iniziato, e ti ritrovi su un aereo, con tante incertezze, molti dubbi, ma allo stesso tempo con la voglia irrefrenabile di arrivare; per vedere, per odorare, per avere un assaggio di ciò che potrà accadere, perché l’incognita più grande, a pensarci bene, è proprio quella.
Che succederà?
Su quell’aereo della TAP, il 28 Ottobre 2006, la domanda che risuonava maggiormente nella testa dei tre viaggiatori era proprio quella…
I tre avevano deciso già da qualche mese la destinazione: il Brasile.
Non pochi erano stati i dubbi e le incertezze: dalla possibile rinuncia di uno dei tre, alla difficile decisione di quanto tempo rimanerci.
Dopo qualche settimana di discussioni e discorsi davanti agli aperitivi dei locali riminesi, in una calda serata di Agosto ecco la sospirata decisione: un mese in Brasile, zaino in spalla, kite-surf nel bagaglio, e tanta voglia di partire.
Per Emiliano e Alex, i quali non avevano mai oltrepassato i confini italiani, ogni avvenimento era una scoperta.
Per me, nonostante gli innumerevoli viaggi in giro per l’Europa e l’America, il fatto di partire all’avventura con solo uno zaino, mi intrigava; e se devo essere sincero mi preoccupava non poco, visto che fino ad ora tutti i miei viaggi erano stati organizzati con largo anticipo.
La fine dell’estate e il conseguente epilogo dei lavori stagionali aumentava in me e Alex (da sempre salvataggi nella riviera adriatica) l’impazienza per la partenza; mentre per Emiliano significava l’inizio di due mesi di lavoro concentrati.
Giovani, spensierati, senza nulla da perdere… Grazie a internet e soprattutto grazie alle dritte dei surfisti del posto, decidemmo a tavolino quali spiagge e quali città visitare per avere un idea sommaria di dove dirigerci una volta arrivati.
Natal (nello stato Rio Grande do Norte) sarebbe stata la località d’arrivo, di conseguenza la prima da visitare; Fortaleza (stato del Ceara) quella di ripartenza; nel mezzo paesini di pescatori, agglomerati hippy, cittadine sperdute.
Il nostro intento: risalire la costa Nord-Est del Brasile in un mese, fermandoci per non più di cinque giorni in un posto, per vedere il più possibile e per testare con il kite-surf le varie conformazioni della costa, dalla mastodontica onda oceanica alla piccola laguna con acqua piatta.
A dir poco estenuanti furono i preparativi dell’ultima settimana; la sistemazione dei bagagli, le decisioni per stipulare l’assicurazione, la paura per la lunghezza delle tavole, che se avessero superato una certa lunghezza, sarebbero state soggette a una mora da pagare in denaro.
Proprio il denaro era uno dei punti fondamentali su cui si basava il viaggio: denaro contato, risparmio massimo, 2600 euro da spendere in tre in un mese, contando pasti, alloggi, affitto macchine, benzina e tutto ciò che concerne le sempre citate varie ed eventuali.
ciao!scrivi veramente bene..è un piacere leggere il tuo blog!ciao ciao Pami
mi vengono le lacrime agli occhi…alux
anche a me vengono…