VITE DI ALTRI
Era arrivata al punto nel quale nella sua vita non c’era più distinzione tra il lavoro e la sua vita privata.
Di giorno lavorava; di notte, a causa delle incombenze e delle scadenze, si svegliava di soprassalto con in testa gli incubi di inviare una merca in ritardo o di lasciare insoddisfatto un suo cliente.
Il suo tempo libero era un prolungare il proprio lavoro, ore di straordinari gratuiti.
Nella sua mente una sola cosa: il dovere.
Una macchina, un computer.
Monica Soldati aveva sempre scongiurato una vita del genere, non avrebbe mai voluto ritrovarsi a vivere in quella maniera, ma i fatti e gli eventi capitarono così, e lei non poté far altro che adattarsi ad una vita non sua.
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