UN PRANZO PERICOLOSO – UN ALMUERZO PELIGROSO
Stesi i panni sono andato a farmi una bella colazione (la domenica mi tratto bene) poi ho aspettato mezzogiorno a spiaggia.Soledad, la mia collega di lavoro tettona mi aveva invitato qualche giorno fa a mangiare con lei dominicano (è dal primo giorno che le rompo le palle dicendole che voglio mangiare dominicano) così mi ha invitato per il pranzo dominicano con la sua famiglia all’inaugurazione di questo nuovo ristorante.
A mangiare eravamo io, Soledad, sua mamma e le sue tre sorelle tutte più piccoline.
Il pranzo consisteva in pesce, insalata e riso… fatto sta che le previsioni avevano messo molto vento e io a Soledad lo avevo specificato: – basta che alle due abbiamo finito – e lei mi ha assicurato: – si… Madonna! Alle due… –
Fortunatamente ieri il parco divertimenti acquatico ha regalato emozioni e alle 6 sono uscito dall’acqua con queste nuvole arancioni in lontananza che facevano contorno al colore blu del mare.
Tra l’altro simpatico il siparietto con il proprietario della spiaggia. Solitamente in Italia quando il vento dura fino a tardi, bisogna mettere tutto il materiale a posto in fretta perché il bagnino ha voglia di tornare a casa e gli si dice sempre: – Tranquillo! Faccio in un attimo -, ieri quindi mi sono comportato allo stesso modo, correndo con il kite sottobraccio verso il proprietario della scuola e urlandogli: – ho quasi fatto dammi 5 minuti – lui mi ha guardato esterrefatto dicendomi: – Ooooh easy, tranquillo, mettici il tempo che vuoi… -.
sono arrivate le puttane, anche loro si sono messe li a parlare (ormai le conosco tutte) e a cercare di toccarmi il bligo (non si può stare in pace neanche quando si mangia).
Finita la pizza e’ stato il turno di Martin, il mitico olandese che sembra uscito dal film Scemo e più Scemo, con questi capelli biondi da olandese tutti sparati e sparnazzati.
Anche lui mi ha offerto una birra, mentre eravamo lì sono arrivati anche un istruttore di kite della Repubblica Ceca con la sua morosa tedesca, e anche loro si sono fermati con noi.
Stanco ammazzato mi sono recato a spiaggia (dopo le varie birre non ero ne ubriaco ne brillo, solamente leggermente rallentato) e mi sono steso su un lettino con il tepore della nottata Caraibica.
Franci, ho scoperto solo adesso il tuo blog,… che spettacolo!!!! Ora vado a leggere cosa stai combinando! Potevi portarmi con te però, uffa.