SUPERENALOTTI
Il Signor Caluso Calogero era ora in pensione, ma per trent’anni aveva ricoperto il ruolo di colonnello nelle fila dell’arma dei carabinieri.
Tipo severo e preciso, il signor Caluso aveva sempre riposto nel gioco del lotto le sue speranze di diventare ricco.
Spendeva diecimila lire a settimana, un inezia se rapportata ai soldi spesi al giorno, ma che sommata per 45 anni di gioco dava una somma del tipo: 23 milioni e rotti di lire. Il Signor Caluso aveva 63 anni compiuti quel 18 Ottobre.
Si recò al Tabacchi come al solito quel giorno, e giocò come sempre i suoi abituali numeri.
In passato non aveva mai vinto cifre da capogiro, ma solamente qualche centinaia di mila lire diluite negli anni.
18 Ottobre, che data beffarda per Calogero Caluso, la fortuna quel giorno decise di baciarlo, ma allo stesso modo il destino decise di farsi gioco di lui.
La combinazione estratta sulla ruota di Palermo mostrava i numeri: 6-18-21-54-90.
Il 6 rappresentava il numero dei suoi figli, il 18 era il suo giorno di nascita, il 21 era l’età nella quale si era sposato.
Il 54 era il suo numero preferito, mentre il 90 gli ricordava… beh… non si ricordava nemmeno lui perché il 90.
Fatto sta che il Signor Caluso come ogni sera accese la radio per ascoltare in diretta l’estrazione.
Cinquina sulla ruota, secca: 100 milioni di lire il montepremi.
Dalla contentezza il Signor Caluso si alzò di scatto dalla poltrona e iniziò a correre per le scale di casa, inciampando al terzo scalino, battendo la testa.
Fu immediatamente portato al pronto soccorso da suo nipote Ciro e venne ricoverato.
Di quel momento e del suo passato non si ricordò più nulla.
Venne spedito a casa un paio di giorni dopo dall’ospedale, una volta considerato in condizioni stabili.
Non recuperò mai la memoria e quel biglietto del lotto rimase nascosto per anni nella sua agenda personale, nascosta nel cassetto.
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