REMIN – RIMINI
Una penna e un foglio.
Da questo armamentario essenziale siamo pronti a creare, a raccontare, facendo uscire i pensieri, rendendo espliciti i dubbi, inventando nuove storie.
Oggi vorrei parlare della mia città: Rimini.
Un caleidoscopico insieme di colori, di culture, di avvenimenti.
Se vissuta bene potrebbe essere paragonata a Melbourne.
Una città grigia, fredda, malinconica durante l’inverno.
Estroversa, colorata, caotica durante l’estate.
Ma con delle fantastiche mezze stagioni.
Partiamo da Aprile: Le giornate si allungano, è possibile incontrare le prime giornate calde, ci si spoglia e si viene colpiti dal raffreddore.
Maggio: Si riscopre la spiaggia, iniziano i primi tornei di foot volley, beach-volley, beach-tennis, sfide 5 contro 5 a basket, i fighetti si abbronzano alla spiaggia numero 15.
Giugno: Timidamente arriva l’estate. Le prime due settimane sono quasi sempre piovose, arrivano i primi turisti e al mare le spiagge sono addobbate di ombrelloni e sdrai.
Luglio: La vera estate, il sole, il caldo, le serate in bicicletta, i concerti al mare, le lunghe nottate senza chiudere occhio.
Agosto: Il marasma. Gente da ogni luogo sbarca per le discoteche, le giornate si passano al mare, i bar sulla spiaggia lavorano come non mai.
Settembre: I turisti hanno rotto le scatole. Se ne devono andare per permettere ai veri riminesi di riappropriarsi del proprio territorio.
Ottobre: Le giornate si accorciano, se si è fortunati il garbino mantiene le temperature accettabili, si riscoprono le vasche in centro e si va a sorseggiare una birra in centro.
Novembre: Il lungo inverno ha inizio, ci si guarda avanti rassegnati, con poche speranze, sperando che tutto passi in fretta.
Dicembre: Si gela, qualche volta nevica. Il mese viene salvato dal Natale che purtroppo è dispendioso.
Gennaio: Si cerca di andare in vacanza in montagna per svagarsi un po’. A casa regna la nebbia, quando si aprono le finestre la mattina, si vede solo grigio e buio.
Marzo: La focheraccia di San Giuseppe è il segno che l’inverno è alle spalle, si rinizia ad aver fiducia e coraggio nel futuro.
E si ritorna ad Aprile un’altra volta, seduti su un pattino a scrivere com’è bello vivere in questa città.
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