GREAT OCEAN ROAD
Vicino a Melbourne c’è la Great Ocean Road, strada panoramica di 80 km a strapiombo sull’oceano.
Non è proprio vicinissima a Melbourne, o meglio rispetto alle distanze quì è vicina, ma se rapportata all’Italia non è vicinissima.
Se si vuole arrivare ai 12 Apostoli, rocce sul mare molto famose, bisogna fare circa 280 km.
Già prima di partire dall’Italia sapevo che bene o male dovevo andarla a vedere, perciò, visto che ero qua da un po’ e sapendo che una volta lasciata Melbourne non avrei più avuto la possibilità di vederla, mi son messo d’accordo con Niko (ragazzo tedesco compagno di stanza all’ostello The Base il primo ostello dove sono stato a Melbourne) e con Ville (ragazzo finlandese in camera con me nel 2 ostello Oslo) per affittare una macchina un week end e andare a visitare sta strada.
Con noi doveva esserci anche Tina,una ragazza tedesca anche lei all’ostello Oslo.
Fattosta che né il week end scorso, né questo siamo riusciti a organizzarci, vuoi perché Ville non aveva i soldi, vuoi perché Niko è stato pigro nel noleggiare la macchina, vuoi perché Tina non era tanto convinta.
Così venerdi’ pomeriggio, consultandomi da solo, visto che posso scegliere cosa poter fare senza dare danno a nessuno a meno che me stesso, seppur riluttante all’idea, ho deciso di ripiegare amaramente su un tour guidato di un giorno, praticamente insieme ai turisti, pagando 95 dollari.
Avrei prenotato sabato e la domenica avrei potuto vedere come turista questa strada.
Poi venerdì sera sono andato all’Oslo, il secondo ostello dove ho vissuto a Melbourne, e bevendo birre in compagnia, abbiamo deciso, insieme a Ville e Santi (un mezzo canadese mezzo cileno) di andare sabato sera a vedere la partita di calcio Melbourne-Sydney, così avrei visto una partita il sabato e la Great Ocean Road la domenica.
Abbiamo continuato a bere birra, finché Ingmar e Naomi, una coppia olandese hanno iniziato a salutare un po’ tutti, hanno comprato un van per fare il giro di tutta l’Australia l’indomani (sabato) sarebbero passati per la Great Ocean Road.
– Cazzo! Bello io mi sa che vado domenica, però sarebbe bello… – faccio io.
E loro in pratica ci propongono a me e Ville di andare con loro, sarebbe stato bello ci rassicurano.
Ville all’inizio non è convintissimo, ha paura di spendere molti soldi e non ne ha tanta voglia, vuole vedere la partita.
Poi però lo convinciamo, una partita c’è tutte le domeniche, la Great Ocean Road con Ingmar e Naomi una sola volta nella vita…
E’ fatta, abbiamo deciso! Si va!
L’unico problema sarà il ritorno, Ingmar e Naomi sono diretti a Ovest, quindi una volta vista la Great Ocean Road, il ritorno a Melbourne sarebbe stato un nostro problema.
Quello che ci siamo trovati davanti era un biglietto di sola andata… però da prendere al volo.
– Io ho fatto l’autostop già diverse volte, non voglio spendere tanti soldi, se si va, si torna in autostop – mi fa Ville.
– A tornare ci penseremo domenica, per adesso andiamo – gli faccio io.
Così verso le 11 di sabato mattina partiamo, furgone scassato del 1995, io e Ville stesi e seduti nel retro, sul letto.
Quando hanno comprato il furgone da due ragazzi tedeschi, la coppia olandese si è trovata in mano, oltre alla macchina, una bella collezione di Cd, attrezzatura per il campeggio con tanto di tenda e attrezzatura per la pesca.
Detto, fatto partiamo, attraversiamo fino ai 12 Apostoli questa pittoresca strada, magnifica, natura a palla, vediamo i Koala sugli alberi che mangiano le foglie con i cuccioli, una figata!
Insomma percorriamo questi 280 km, e dopo aver scattato un bel po’ di foto ci fermiamo in un campeggio gratuito con varie postazioni per il barbeque.
Il problema era che ormai tutte le postazioni erano occupate e il sole stava calando.
Montiamo la tenda e iniziamo a cercare nel bosco la legna per il fuoco che ci avrebbe riscaldato.
Ingmar è un esperto di campeggio e in effetti sa il fatto suo, sceglie la legna e alimenta il fuoco, mangiamo hamburger e salsicce sotto un cielo stellato, meraviglioso, penso di non aver mai visto così tante stelle una vicina all’altra.
Facciamo amicizia con due tipi australiani che con la pila illuminano un albero dove ci sono due koala (mamma e figlio) e con i quali beviamo birra intorno al fuoco.
Ingmar e Naomi dormono nel furgone, io e Ville nella tenda, bellissima la scena, in due in una tenda da 5 o 6, spazio della madonna, Ville col sacco a pelo, io con due copertine striminzite e chiaramente con il solo velo di cipolla della tenda a separarci con l’erba. Era freddo un bel po’, ma siamo riusciti a dormire e l’esperienza è stata impagabile.
La mattina dopo ci svegliamo, salutiamo gli olandesi che proseguono il loro viaggio, noi in una piazzola di sosta nella strada in mezzo alla foresta aspettiamo il passaggio delle macchine.
Siamo anche fortunati, ne contiamo 25 che hanno il posto ma non si fermano, poi, dopo 45 minuti arriva John Chard, 48enne di Perth, seduto su una Mitshubishi, padre di 3 figli di cui una femmina.
Sta andando all’aereoporto di Melbourne a prendere moglie e figlia, lui è un appassionato di fotografia ed è per questo che ha noleggiato una macchina, per fotografare la Great Ocean Road. Ci fa salire, molto alla mano, ci fermiamo diverse volte a scattare fotografie e dopo 4 ore o poco più di viaggio ci lascia nella stazione dei treni di Geelong, non lontano da Melbourne, a un oretta circa di treno.
Lo ringraziamo e lui ci fa: – Ma state scherzando? Grazie a voi per la compagnia –
Spettacolare.
Io e Ville mangiamo qualcosa in centro a Geelong e torniamo a Melbourne, avendo speso quasi niente e con in tasca una bella storia da raccontare.
sono esterefatta….grazie, in questa anonima e fredda domenica italiana, mi hai fatto sognare!! più tardi ho intenzione di leggere ancora di te e di questa tua vita così lontana dalla mia immaginazione e soprattutto realtà…mi sa che il web comincia proprio a piacermi…buona giornata zun
grande franci, sei la solita bestia, ci caghi sempre più in testa… sei una nuvola adesso!
grande fra, mitioco come al solito! sono sempre più invidioso
grande fra, mitioco come al solito! sono sempre più invidioso