DE DIVINIBUS
Seduto al bordo della nuvola più bianca e alta, Zeus contemplava perplesso il mondo.
– Cosa ti è successo, tesoro? – gli chiese Athena giungendo alle sue spalle, accarezzandogliele: – sono tre giorni che guardi lo stesso punto… –
– Non capisco Athena, c’è qualcosa di strano… –
– Ma chi stai guardando? -chiese incuriosita la dea.
– Guardo quel ragazzo laggiù – disse Zeus indicando un piccolo puntino sulla Terra, – sono tre giorni che è fermo e seduto nello stesso posto e non riesco a capire con che intento… –
– Starà pregando… – replicò Athena.
– No, in direzione non è arrivata nessuna lettera, e neanche gli altri colleghi hanno ricevuto alcun messaggio -.
– …allora starà aspettando qualcuno – tentò di indovinare la bella dea, anch’ella ormai incuriosita dal fatto.
– L’avevo pensato anch’io ieri, ma se guardi bene – e le passò il binocolo divino – vedrai che non è preoccupato-.
– e allora mio caro Zeus non so che dirti!!! Starà contemplando la natura! –
– Macché!!! Stai scherzando? Sai benissimo che non esistono più uomini in grado di osservare la natura -.
Ma quel piccolo ragazzo sulla terra si era ormai elevato a un livello magico, aveva capito come realizzare i propri sogni e aveva incominciato ad amalgamarsi con la natura.
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