IL TRENO
I viaggi in treno mi fanno pensare. Non sono un pendolare, ma le poche volte che mi capita di salire su un treno, ne assaporo l’atmosfera, mi piace il caos.
Finché viaggia, il treno produce un dolce trambusto che agisce come sottofondo all’intreccio delle vite degli uomini.
In questo momento non riesco a concentrarmi sufficientemente per leggere il libro che mi sono portato da casa, cosa posso inventarmi per “ammazzare” il tempo?
Indirizzo lo sguardo fuori dal finestrino, immagini veloci fluiscono sulla retina, pensieri… bel tramonto, peccato che in primo piano ci sia un Iper Coop, dov’è la romanticità dell’evento?
Mi fisso sulle rotaie, a pensarci bene è proprio vero che due rette parallele non si incroceranno mai.
-Dove siamo?-
I discorsi si intrecciano, le vite si intersecano, chi torna da scuola, chi da lavoro ,ognuno voglioso di ritornare a casa. Le luci del giorno si affievoliscono, il buio prende il sopravvento, cambia lo scenario, gente stanca… suona un cellulare.
“Ma che suoneria ha?” “Cosa avrà da ridere quello?” “Ma possibile che non si possa togliere una suoneria?”
Falsi moralismi, siamo schiavi delle comodità!
C’è chi pensa al futuro, chi si siede sugli allori e chi rivanga il passato. Gioie e problemi si amalgamano in un crogiuolo di persone così diverse ma in fondo così uguali tra loro. Gente impreca, il treno è sporco, lo stress, la gente produce stress, ma vivete la vita!
Sono pieno di energia.
Frenesia.
Ecco, fermi: la stazione.
Si sale e si scende, cambiano le facce, cambiano gli accenti, l’atmosfera è la stessa, sempre più vicini a casa; c’è chi c’è già arrivato, chi ha ancora strada da fare, ma non importa.
-Ci vediamo lunedì-
-Alla prossima…-
-Io scendo qui-
Storie, incroci, destini.
Sto diventando un pensatore, la mia filosofia, sono attimi, idee, pensieri e… fermate.
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